Da bambino le “tenebre” generavano in me un mix di eccitazione, paura e curiosità. Accendere una torcia e puntarla verso un angolo buio della cameretta, varcare “quella linea d’ombra” che separa il mondo conosciuto da quello sconosciuto, significava proiettare e “materializzare” le mie paure. Forme fluttuanti, ombre e l’eco dei miei passi: nella “torre buia” dell’infanzia bisogna addomesticare e convivere con queste forze “perturbanti”.
“Nella torre buia” è un libro gioco da retro-illuminare (con una torcia elettrica). Quando la fonte luminosa viene posta dietro la pagina appaiono i dettagli paurosi “nascosti” nelle illustrazioni.
Cm 35 x 70, in fase di prototipazione.